lunedì 5 settembre 2011

La Merkel perde ancora

Erwin Sellering (SPD), riconfermato alla guida
del Mecklenburg-Vorpommen

L'appuntamento elettorale del Mecklenburg-Vorpommern, sesta elezione regionale in Germania in questo 2011, conferma Erwin Sellering (SPD) alla guida della regione, regala l'ennesima sconfitta alla coalizione di Angela Merkel e alla sua politica berlinese.
Malgrado un'elezione regionale sia generalmente vinta o persa sulla base di tematiche locali, è indubbio che i giudizi del popolo tedesco sulla gestione della crisi economica mondiale ed il ruolo della Germania all'interno dell'unione monetaria europea hanno giocato una parte determinante nel sancire la disfatta elettorale del centrodestra tedesco.

Esito delle elezioni amministrative 2011
nel land del Mecklenburg-Vorpommen

Distribuzione dei voti alle elezioni amministrative 2011
nel land del Mecklenburg-Vorpommen

Il dato dell'affluenza si presenta fortemente negativo, attestandosi al 51,2% contro il 59,1% delle precedenti consultazioni. Si tratta del calo più corposo di questa tornata 2011, e sicuramente un segnale negativo per l'intero quadro politico del land e del Paese, segno di uno smarrimento che evidenzia che se la linea politica della Merkel non piace ai tedeschi, non vi sono particolari segni di fiducia verso le forze di centrosinistra attualmente all'opposizione.

L'esito del voto procede nel solco delle precedenti elezioni, evidenziando le stesse tematiche forte già riscontrate negli altri appuntamenti dell'anno: arretramento del centrodestra, avanzata del centrosinistra, liberali fuori dal parlamento regionale, ecologisti in crescita; le specificità del land derivano dalle proporzioni con cui si sono verificati questi fenomeni.

La coalizione di governo CDU-FDP lascia sul campo oltre il 12%, passando da poco meno del 39% del 2006 ad appena il 26%. Sono poco meno di sei punti quelli persi dalla CDU, che se nelle precedenti consultazioni tallonava la SPD per il posto di primo partito della regione adesso si vede affondata ad un valore inferiore alla soglia del 25%: di gran lunga il peggior risultato per i democristiani da quando si tengono le elezioni regionali in questo land della ex Germania orientale.
Peggio ancora riescono a fare i liberali della FDP, che perdono quasi il 7% e scendono dal 9,5% al 2,8%; si ritrovano così al di sotto della soglia minima del 5% necessaria per avere rappresentanza al Parlamento regionale. Per questa formazione si tratta del risultato peggiore dal 1998.
Dal punto di vista dei seggi il bilancio è ancora più pesante: si passa infatti da 29 (22 CDU e 7 FDP) ad appena 18 (tutti della CDU), con un calo netto di oltre il 15%.

A dimostrazione che sono tutte le forze di destra a perdere, è particolarmente rilevante il caso del partito estremista NPD, di chiara ispirazione neonazista. Seppure infatti questa formazione riesca a inviare esponenti al parlamento regionale per la seconda volta consecutiva, i suoi consensi appaiono in calo di oltre un punto percentuale, dal 7,3% al 6,0%, differenza che costa un seggio - da 7 a 6 - nel parlamento regionale.

Tutte le forze di sinistra invece esultano; pur arretrando infatti in termini di numero assoluto di consensi, in termini percentuali SPD, Linke e Grünen mostrano tutti un segno positivo rispetto al 2006, e nel caso delle due formazioni di centrosinistra, socialdemocratici ed ecologisti, si tratta di incrementi superiori ai cinque punti percentuali.
La SPD si conferma primo partito del land per la quarta elezione consecutiva, ed avrà quindi diritto ad esprimere ancora una volta il presidente della regione, nella persona dell'uscente Sellering. Il partito perde circa 8.000 voti rispetto al 2006, ma questa contrazione si traduce a livello percentuale in un incremento del 5,5%. Il contestuale calo della CDU porta la differenza tra le due formazioni ad oltre il 12%. La SPD incrementa la propria delegazione al parlamento regionale di 5 unità, passando da 23 a 28 seggi.
I Grünen entrano per la prima volta nel parlamento regionale superando la soglia del 5%, superano NPD e FDP diventando quarta forza politica del land: con un incremento di circa 5 punti percentuale sfiorano l'8,4% e conquistano 6 seggi.
Anche la Linke, la formazione di estrema sinistra, appare in crescita, anche se in misura più contenuta rispetto alle altre formazioni: passa infatti dal 16,8% al 18,4%, incrementando anch'essa la propria delegazione in parlamento, da 13 a 14 seggi.

Separando quindi tra destra e sinistra in maniera forse poco corretta ma indicativa delle tendenze generali dell'elettorato si osserva come le forze conservatrici passano dal 45,67% e dai 35 seggi del 2006 al 31,84% e ai 23 seggi del 2011; quelle progressiste passano dal 50,39% e dai 36 seggi del 2006 al 62,56% e ai 48 seggi del 2011.
Si tratta di uno spostamento notevole dell'esito del voto, determinato principalmente - ma non in maniera esclusiva - dalla progressiva disaffezione dell'elettorato moderato per la Merkel e soprattutto per i suoi alleati liberali.

Composizione del parlamento regionale del
Mecklenburg-Vorpommen dopo le elezioni amministrative 2011

Se la situazione in termini di voti non lascia adito a dubbi, il numero di seggi conseguiti da ciascuna formazione rende invece la situazione ancora piuttosto aperta.
Il numero totale di seggi nella coalizione è 71, la maggioranza necessaria a governare è 36.
Le possibili combinazioni sono quindi:
  • SPD + CDU (46 seggi)
  • SPD + Linke (42 seggi)
  • CDU + Linke + Grünen (38 seggi)
  • CDU + Linke + NPD (37 seggi)

Come si vede, quindi, è impossibile in questo land l'edizione della coalizione rosso-verde che costituisce il centrosinistra classico in Germania. Derubricando la terza e la quarta ipotesi a mere notazioni matematiche senza alcun riscontro politico, le uniche due opzioni che restano in gioco sono una riedizione della Große Koalition rosso-nera che ha governato il land negli ultimi cinque anni oppure un governo rosso-rosso di SPD e Linke, eventualmente con l'ingresso dei Grünen come terza forza non influente.

L'attuale composizione del Bundesrat vede 25 membri favorevoli al governo, 30 contrari e 14 neutrali, tra cui i tre eletti nel Mecklenburg-Vorpommern. In caso di Große Koalition i numeri resteranno invariati, mentre se la SPD sceglierà l'alleanza con la Linke i rapporti di forza saranno 25 - 33 - 11, con l'opposizione a quel punto ad un passo dal controllo della maggioranza assoluta del Bundesrat.
In realtà l'obiettivo non pare così determinante da raggiungere, quantomeno non al punto da sopire le vecchie ruggini che ci sono tra i due partiti di sinistra: la Große Koalition rosso-nera pare quindi al momento la soluzione più probabile.

Dopo sei votazioni il governo federale tedesco porta a casa la sesta batosta elettorale in termini di consensi, ed un secondo - non certo ma probabile - pareggio dopo quello in Sachser-Anhalt e quattro sconfitte tra cui quella bruciante in Baden-Württemberg.
L'appuntamento tra due settimane nella capitale lascia presagire una sfida tutta a sinistra, con democristiani e liberali alla finestra a fare da spettatori: non certo un bel segnale per Angela Merkel.
È infatti indubbio che la questione della crisi economica europea e gli attacchi ai debiti sovrani sia il filo conduttore della serie di sconfitte subite dalla cancelliera: la sua politica, oscillante tra rigore e solidarietà, tra difesa degli interessi della Germania e necessità di salvaguardia dell'euro, si è dimostrata incapace di appassionare e convincere la popolazione tedesca.
È quindi più che plausibile attendersi un cambio di rotta, e formule quali le dimissioni o una sostituzioni della FDP con i Grünen non paiono più un tabu. E intanto le borse e l'Europa tutta guardano a Berlino con il fiato sospeso...

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