domenica 6 febbraio 2011

Dicembre 2010: dominio mediatico berlusconiano

Bianca Berlinguer, direttore del TG3

Dicembre 2010 è stato il mese della tentata spallata al Governo Berlusconi IV, spallata respinta con la votazione di fiducia del giorno 14 che ha visto prevalere la maggioranza di centrodestra per 314 a 311 contro le opposizioni unite di destra e di sinistra.
Questo evento, unito alla battaglia mediatica precedente e alle considerazioni successive al voto, ha pesantamente condizionato i telegiornali del mese, che, come mostrano i dati AGCom, hanno dato spazio ad un solo protagonista: il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A questo link sono raccolti i dati in formato .xls.

Dati AGCom dicembre 2010 aggregati per
Istituzioni - Maggioranza - Opposizione

Già dal primo grafico, che mette a confronto il tempo dedicato a maggioranza, opposizione ed istituzioni, si nota una netta preponderanza di queste ultime rispetto a quanto previsto dalle regole della par condicio, che vorrebbero il tempo politico dei telegiornali ripartito equamente tra le macrocategorie. In particolare, la media di tempo dedicata alle istituzioni è stata intorno al 50%, compresa tra il 40% di MTV ed il 78% del TGCom.
Non è tuttavia l'opposizione a fare le spese dell'eccessivo tempo dedicato alle istituzioni: i partiti che si oppongono al governo ottengono infatti il 34% circa del tempo televisivo (spaziando dal 16% del TGCom al 41% del TG3).
Si tratta invece della maggioranza parlamentare ad essere sacrificata ad un misero 15% medio, disegnando perfettamente la situazione politica del mese di dicembre ed in generale uno spaccato abbastanza adeguato alla II Repubblica: la compagine parlamentare di centrodestra, quando è maggioranza, smette di essere organo legislativo, per ridursi a mero esecutore della volontà del Governo, disegnando quindi una contrapposizione non già tra compagini parlamentari, quanto piuttosto tra il potere esecutivo e l'opposizione alle Camere.

Gli eventi politici succedutisi nel mese di dicembre hanno visto quindi il predominio mediatico costante degli enti istituzionali, e tra questi è stato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad avere il ruolo più rilevante. Tra tutti i TG presi in esame Berlusconi ha avuto a disposizione oltre 36 ore tra tempo di parola e tempo di notizia, a fronte delle 22 appannaggio del resto dell'esecutivo, delle 20 del Partito Democratico e delle quasi 17 del Popolo della Libertà.

Dati AGCom dicembre 2010 confronto
Presidente del Consiglio, Governo, principali partiti

Il Presidente del Consiglio il maggiore spazio mediatico di tutto il mondo politico, uno spazio più che doppio rispetto a quello del partito nel quale milita e ben maggiore dell'intera maggioranza che lo sostiene. Uno spazio di nove punti percentuali superiore rispetto alla somma di tutti gli altri Ministri del Governo, di dieci punti percentuali superiore al maggiore partito di opposizione, di cinque punti percentuali superiore all'intero centrosinistra.

Proprio in questi numeri risiede infatti la strategia politica del Cavaliere, la personalizzazione della politica che ha visto nel voto di fiducia del 14 dicembre un referendum su di lui e non sul governo in generale, da combattere di persona e, dopo la vittoria, da celebrare altrettanto di persona. La risalita nei sondaggi avuta dal PdL dopo il 14 dicembre è sostanzialmente, quindi, una risalita avuta dalla figura di Berlusconi.

Dati AGCom dicembre 2010 aggregati per
area socio-culturale

Osservando infine il grafico per suddivisione in macroaree politiche, si può vedere ancora una volta l'impatto dello spostamento dell'asse mediatico dal conflitto centrodestra-centrosinistra a quello Berlusconi-centrosinistra.
Il centrodestra scende ai valori più bassi da giugno 2010, mentre il centrosinistra si trova posizionato a quelli più alti da agosto 2010. È tuttavia da rilevare che, proprio per l'interscambiabilità tra il centrodestra e Berlusconi, la deviazione standard legata al centrodestra è nettamente più alta di quella riferita alla controparte.
Contrariamente a quanto si sarebbe quindi potuto pensare, il fenomeno FLI non è ancora stato pienamente assorbito dalle televisioni, e ricondotto all'alveo del centrodestra, di governo o di opposizione: il calo a livello di coalizione ha impattato infatti solo il PdL, lasciando invece la formazione di Fini su valori sì bassi, ma in ogni caso all'interno della forchetta di rappresentanza mediatica dei mesi scorsi.

Valutando infine la qualità dei telegiornali, emerge in realtà come la riduzione dello spazio dedicato al centrodestra abbia equilibrato la suddivisione dell'informazione rispetto alle macroaree politiche (deviazione standard inferiore al punto percentuale), mentre la preponderanza televisiva di Berlusconi abbia invece pesantemente degradato la valutazione nella classificazione tra istituzioni, maggioranza e opposizioni. Il telegiornale che meglio di tutti ha saputo equilibrare l'informazione nel mese di dicembre si è rivelato il TG3 di Bianca Berlinguer, seguito da MTVFlash e dal TG2. Le peggiori prestazioni, come di consueto, sono invece appannaggio del TGCom, di Studio Aperto e del TG4. Spicca infine il pessimo risultato ottenuto dal TG1 di Minzolini, ormai da troppi mesi la più sbilanciata delle testate RAI.

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